Riceviamo e pubblichiamo la bella lettera aperta di Cristina Yasmin Ghanem, 24enne candidata nella lista civica “Progetto Cadore“ alle elezioni amministrative dell’11 giugno a Pieve di Cadore.
<<Come molti di voi immagino sappiano già ho deciso di candidarmi alle municipali di Pieve di Cadore per le elezioni dell’11 giugno 2017. Da quando ero bambina Pieve mi è sempre parsa come una piccola scatoletta di cristallo. Camminando per le strade del paese, da casa a scuola, scuola-casa, casa-Roccolo, casa-piscina, ecc, non ho mai avuto la sensazione di uscire dal cancello del mio giardino. Pieve, nella sua integrità, mi è sempre parsa come un estensione del mio cortile e la sua popolazione come un’estensione del mio vicinato.
Non basterebbero le dita delle mani e dei piedi per contare il numero di persone che, in un modo o nell’altro, sono state presenti durante la mia infanzia. Tra i vicini, i commercianti, i genitori dei miei compagni di scuola, le maestre, io da piccola sono sempre stata osservata e guidata. Come tanti altri bambini ho avuto la fortuna di crescere in un paese-famiglia i cui confini non sono altro che l’estensione del mio giardino di casa. Il detto “per crescere un bambino ci vuole un villaggio”, nel mio caso sembra quindi calzare a pennello. Negli ultimi anni ho avuto occasione di studiare e lavorare all’estero e nonostante sia cresciuta a Pieve non sono tra quei giovani che pianificano di rimanerci. Il mio campo di studi, infatti, non mi garantisce alcuno sbocco professionale in questo territorio e realisticamente parlando non pianterò qui le mie radici.
Tuttavia Pieve rimane sempre la mia casa, un luogo quasi magico e immacolato dove i bambini possono crescere tra monti e paesaggi fiabeschi, dove le famiglie si conoscono da generazioni e le tradizioni si passano di palmo in palmo da padri a figli, anno dopo anno. Nonostante non credo di poter trovare futuro tra questi boschi nel campo dell’integrazione e degli studi internazionali, ho scelto di mettermi a disposizione per contribuire a preservare e possibilmente migliorare una terra che, in questi 24 anni, mi ha donato stabilità, calore e tante emozioni.
Lunedì scorso la nostra lista “Progetto Cadore”, unica lista candidata alle amministrative comunali composta da persone di varie età, sesso e orientamenti politici, ha terminato il suo tour frazionale con una conferenza alla sala del Cosmo. Durante la conferenza sono stati ribaditi non solo i 12 punti del nostro programma elettorale, ma ci siamo soffermati molto sull’importanza di andare a votare per sconfiggere il pericolo posto dal quorum (50% + 1 degli aventi diritto). Grazie anche alla testimonianza dell’ex sindaco di San Vito abbiamo avuto modo di spiegare ai presenti quali possono essere le disastrose conseguenze di un commissariamento del comune. Dalla probabile chiusura di impianti sportivi ad alto costo di mantenimento all’impossibilità di delineare progetti a medio e lungo termine, come opere dedite al rilancio del settore turistico e non solo, un commissario esterno non farebbe altro che mettere il comune in pausa per un anno, peggiorando ulteriormente la situazione di stallo in cui ci si trova attualmente. Desidero dunque fare un appello a tutti coloro che o per qualche personale antipatia o per la convinzione che tra un anno si possano presentare altre liste, hanno deciso di rinunciare al loro diritto/dovere civico di votare domenica 11 giugno.
La lista civica Progetto Cadore nasce su un solo presupposto, condiviso da tutti i partecipanti: “Pieve rischia di perdere l’ultimo treno se non si fa qualcosa e, invece che aspettare sempre che a fare qualcosa sia qualcun altro, mettiamoci in gioco noi in prima persona.” Un gruppo formato da persone che un anno e mezzo fa non si conoscevano nmmeno tra di loro. Un gruppo di persone che, indipendentemente dalle grandi differenze d’età, di appartenenza politica, di residenza frazionale, di indirizzo professionale e via dicendo, si sono ritrovate settimanalmente in una stanza per più di 365 giorni a sviluppare un progetto volto al bene comune. Nessuno dei presenti nella lista, contrariamente a quanto si potrebbe sentire in giro, si candida per interessi personali. Dal candidato sindaco che rinuncia al tanto guadagnato riposo della sua pensione, a giovani e meno giovani che firmano un contratto pubblico in cui si assumono la responsabilità di lavorare per il bene del territorio, questo gruppo di persone non ha altri interessi oltre quello di far rinascere il Cadore partendo dal comune di Pieve.
Mi rivolgo dunque ai dubbiosi, agli indecisi, a chi ha già deciso di partire per il mare quel fine settimana, a chi “ma io non voto mai”, a chi non sa se ha rinnovato la propria tessera elettorale, a chi crede sia meglio un commissario piuttosto che noi, a chi ha qualche storica antipatia in lista, a chi “ma tanto sono tutti uguali”… mi rivolgo a voi e dal profondo del cuore vi dico, l’11 giugno andate a votare! Andate a votare perché se siamo l’unica lista a candidarsi non è perché non c’è stato abbastanza tempo affinché altre liste si preparassero bene.. queste campagne elettorali si potevano iniziare a programmare 5 anni fa! Andate a votare perché un commissario non avrà mai a cuore gli interessi del paese quanto non ce li possano avere sti 12 masochisti che da anni sono legati a questa terra. Andate a votare perché se anche vi stiamo antipatici, se anche non ci credete all’altezza, se anche non vi fidate abbastanza, vi diamo la nostra parola che ce la metteremo tutta. Andate a votare perché amate la vostra terra e andate a votare perché in fondo in fondo avete ancora un po di speranza! Andate a votare per la passeggiatina in montagna sotto il sole, andate a votare per le crode rosse al tramonto, andate a votare per la sagra di San Lorenzo o qualunque altra sagra abbia segnato particolarmente la vostra vita, andate a votare per il vostro vicino di casa, per quelle leggende paesane che vi sono state passate di generazione in generazione, andate a votare per il frutteto sopra casa vostra, per la passeggiatina intorno al lago, per la serata in pizzeria con gli amici, per la festa in baita con i coscritti, per il panino su in rifugio, per la signora della casa in fondo alla via, andate a votare per i vostri nipoti, così che anche loro possano un giorno godere di questo pezzo di paradiso e andate a votare per i vostri nonni, rispettando e difendendo il grande patrimonio che vi hanno lasciato. Andate a votare, quindi, per quella famiglia estesa che si chiamava comunità e per quel giardino allargato che chiamate comune. Andate a votare per il VOSTRO paese. Andate a votare per tutto quello che queste cinque frazioni rappresentano per voi. Andate a votare perché non si può continuare ad aspettare che arrivi un miracolo ma perché questo miracolo dobbiamo costruirlo insieme. Andate a votare, non per me, non per la lista, ma prima di tutto per voi stessi.
Noi in voi ci abbiamo creduto non facendo una lista civetta.
Questo è il momento di ricambiare la fiducia.
Firmato con tanto affetto
Una dei 12 masochisti.>>