Negli ultimi anni molti Comuni hanno fatto da sè promuovendo ordinanze spesso innovative poi ribattezzate anti-alcol, è successo a Fonzaso come a Calalzo ma l’elenco è lungo anche all’ombra delle Dolomiti.

Finalmente con la conversione in legge del Decreto Sanità è in vigore, dall’11 novembre, il divieto di vendita di alcolici ai minori di 18 anni. Lo evidenzia l’Ascom che così lancia anche un invito-appello a commercianti bellunesi, che altrimenti rischiano pesanti sanzioni.

Attenzione quindi a tutte le operazioni di vendita al dettaglio di alcolici svolte nei confronti dei giovani; l’esercente è infatti tenuto a verificare l’età dell’acquirente chiedendo l’esibizione di un documento di identità.

Lo stesso divieto si riferisce anche alle vendite per asporto svolte negli esercizi pubblici, bar, ristoranti, o pizzerie. Questi esercizi dovranno prestare quindi particolare attenzione alla vendita di bottiglie chiuse che potranno essere consumate al di fuori dell’esercizio e che quindi non rientrano nell’ambito della somministrazione.

Per somministrazione si intende la cessione di un prodotto finalizzato al consumo immediato sul posto, in questo caso il divieto resta limitato ai minori di 16 anni.

Per il Bellunese si tratta di una piccola rivoluzione anche guardando alle statistiche nazionali, dove il nostro territorio è spesso ai vertici delle classifiche per il consumo di alcol tra i giovani e dove il primo bicchiere è sempre più precoce….